Prevenire l’artrosi a tavola

L’alimentazione è uno dei fattori di prevenzione primaria attuabili sull’artrosi. Gli acidi grassi omega 3 sono dei nutrienti di rilevante importanza per il controllo dell’infiammazione sistemica.
Tra i minerali di fondamentale importanza per formazione e mantenimento del collagene spicca lo zolfo. Da non trascurare il peso corporeo che, se in eccesso, incrementa il sovraccarico a cui sono sottoposte le nostre cartilagini articolari, peggiorando il loro processo degenerativo.
Funzioni delle articolazioni
L’artrosi è un processo di tipo degenerativo che interessa le cartilagini articolari. Le varie ossa del nostro corpo, infatti, sono connesse tra di loro da strutture denominate articolazioni. Ne esistono di diverso tipo e ognuna consente un differente grado di libertà di movimento. Abbiamo, ad esempio, le sinartrosi che uniscono le ossa del cranio e sono praticamente immobili oppure le enartrosi, presenti in spalla e anca, che permettono un moto in tutte le direzioni.
Affinché possano ammortizzare e rendere fluido il movimento, le articolazioni nella loro struttura presentano del tessuto di tipo cartilagineo che ha proprio delle caratteristiche morfologiche atte a svolgere questo particolare compito.
L’artrosi può essere di tipo primario, dovuta cioè a fattori genetici ed insorge, in genere, dopo i 60 anni di età, in particolare nelle donne. Può, tuttavia, essere anche di tipo secondario, comparendo in seguito a traumi, interventi chirurgici, carico eccessivo…
Poiché l’artrosi primaria tende a insorgere spontaneamente nella popolazione, ciò su cui si può lavorare è la prevenzione, agendo su quei fattori che possono almeno ritardarne la comparsa o mitigarne l’entità: l’alimentazione è uno di questi.
Differenze tra artrosi e artrite
Prima di addentrarci nel vivo dell’argomento dell’articolo, ovvero, le scelte nutrizionali mirate per la prevenzione dell’artrosi, è opportuno soffermarsi su alcuni concetti.
Questa breve digressione è finalizzata a far comprendere al lettore le ragioni per cui si forniscono alcuni consigli, piuttosto che propinare uno sterile e noioso elenco dei nutrienti da preferire in un soggetto che sta manifestando i primi segni dell’artrosi.
Se con il termine di artrosi si ci riferisce al processo di degenerazione della cartilagine articolare, con artrite si indica un’infiammazione che interessa la struttura dell’articolazione. Questi due patologie per quanto siano distinte nella patogenesi, hanno spesso dei tratti in comune. Nell’artrosi, l’infiammazione è una componente del suo processo di evoluzione. Per tale ragione, le azioni di prevenzione nei confronti del processo di tipo degenerativo(artrosi) devono includere anche un controllo di quello infiammatorio(artrite).
Al contrario i processi lesivi dell’articolazione possono originarsi anche come conseguenza delle artriti, come avviene nelle malattie autoimmuni che interessano questa sede, ad esempio artrite reumatoide o artrite psoriasica. Per questo nelle artriti oltre a controllare il processo infiammatorio si cerca di operare anche su quello degenerativo (i lettori affetti da tali patologie troveranno a questo punto la ragione della prescrizione da parte del proprio ortopedico o reumatologo di integratori alimentari che forniscono molecole presenti nelle cartilagini stesse, con l’obiettivo di “nutrirle” e rallentarne il deterioramento).
Nutrienti utili nel controllo del processo degenerativo e/o infiammatorio
• Acidi grassi omega 3(Ω-3): Come illustrato precedentemente, si è visto come nella progressione dell’artrosi sia importante il controllo della componente infiammatoria a carico dell’articolazione. Senza entrare nei dettagli biochimici, l’infiammazione cellulare può essere controllata dai livelli circolanti di due classi di lipidi: gli acidi grassi omega-6 e gli acidi grassi omega-3. I primi o meglio l’eccesso dei primi favorisce il processo flogistico e si ritiene che le attuali alimentazioni condotte nei paesi industrializzati apportino maggiori quantità di essi. Al contrario, spostare l’assunzione di questi lipidi a favore di un maggior apporto di Ω-3, si è dimostrato avere un’azione di controllo sulla produzione di metaboliti dell’infiammazione. A queste azioni positive, si somma l’azione preventiva che hanno questi acidi grassi sulle malattie cardiovascolari. La fonte migliore di questi composti resta il pesce azzurro, benché oggi l’inquinamento infici la salubrità di questi prodotti i quali, per loro natura, tendono ad accumularne maggior quantità rispetto ai pesci magri.
• Minerali: Silicio, rame, zinco e zolfo sono direttamente coinvolti nella formazione delle molecole di cui sono costituite le articolazioni, come collagene, elastina, mucopolisaccaridi. Lo zolfo, in particolare, svolge un ruolo fondamentale in questi meccanismi. Ne sono particolarmente abbondanti i vegetali della famiglia del cavolo, come broccoletti, cavolo nero, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, verza… Altre fonti di zolfo sono i legumi, la carne e il pesce.
• Vitamine: Ricordiamo, innanzitutto, la vitamina C che è un potente antiossidante. Benché gli agrumi posseggano un discreto contenuto di questo micronutriente, in realtà le fonti principali sono il ribes, i peperoni, le verdure a foglia verde. Basti pensare che la rucola e i broccoli contengono circa il doppio di vitamina C rispetto a arance, limoni e clementine. Importati, anche le vitamine del complesso B.
• Antiossidanti: Con questo termine ci riferiamo ad un vasto ed eterogeneo gruppo di molecole aventi la capacità di “spegnere” l’azione dei radicali liberi. Questi ultimi sono direttamente coinvolti nella progressione del processo artrosico.
• Attenti al peso! Nei soggetti in sovrappeso o obesi, le articolazioni sono sottoposte a maggiori sollecitazioni, favorendo in maniera maggiore l’insorgenza di problemi. Perciò riportare o mantenere il peso corporeo entro certi limiti è un elemento chiave nel trattamento delle problematiche articolari.