Le proprietà di cavoli e broccoli
Con l’arrivo dell’autunno compaiono nei mercati ortofrutticoli molti ortaggi che caratterizzano gran parte del periodo freddo dell’anno. In Campania ma, più in generale, nei nostri climi, si gustano prelibatezze come i “friarielli”, il cavolfiore, la verza che, infatti, fanno parte di molte ricette della tradizione napoletana.
Come non ricordare “L’insalata di rinforzo”, tipica pietanza natalizia, dove il cavolfiore è un ingrediente essenziale!
Molti non sanno, però, che ortaggi come i broccoli di rapa, il cavolfiore o la senape, sono, in realtà, “imparentati” tra di loro.
Classificazione botanica del genere Brassica
Secondo la tassonomia, la branca della biologia che identifica univocamente e classifica gli organismi viventi, specie che sono tra di loro più strettamente correlate, possono essere raggruppate tutte all’interno dello stesso insieme denominato genere. Quindi, al genere Brassica, appartengono diverse specie, ognuna di queste con numerose varietà. Senza addentrarci nei meandri della tassonomia, possiamo dire che appartengono a questo genere ortaggi anche morfologicamente diversi tra di loro. Ecco una breve lista di varietà appartenenti alle specie del genere Brassica, comunemente ritrovabili sulle nostre tavole:
• Senape bianca
• Senape nera
• Cavolicello
• Cavolo nero
• Cavolo broccolo, di cui il più noto broccolo romano
• Cavolo cappuccio
• Cavoletti di Bruxelles
• Cavolo rapa
• Rapa
• Cime di rapa
• Cavolfiore
• Verza
E’ interessante notare come la senape (una pianta erbacea dai cui semi si produce una salsa dal sapore pungente), sia, in un certo senso, una “cugina” del cavolfiore o dei “friarielli” napoletani.
Tuttavia, in ciò risiede la ragione delle comuni proprietà organolettiche e nutrizionali.
Caratteristiche nutrizionali e importanza nella dieta quotidiana
Quando sui nostri fornelli è posto a bollire il cavolfiore, è evento comune che qualche componente della famiglia si lamenti dell’intenso odore emesso. Ciò che percepiamo è un forte sentore di zolfo.
È questo, infatti, il minerale di cui sono ricchi gli ortaggi di cui stiamo parlando.
Cavoli e broccoli ne sono un’ottima fonte, la cui assunzione è importante per il mantenimento dell’integrità di articolazioni, unghie e capelli. Il collagene (componente essenziale di cui sono costituite), infatti, necessita di tale minerale per la sua organizzazione strutturale.
Importanti per queste strutture sono anche selenio, magnesio, fosforo e rame, sempre presenti in questi ortaggi.
Broccoletti di rapa e foglie di rapa, rappresentano una discreta fonte di calcio vegetale. Sono, pertanto, una buona risorsa di questo minerale per chi non volesse attingerlo dal latte e derivati.
Gli stessi ortaggi menzionati hanno anche un buon contenuto in ferro. È bene, però, specificare che il ferro vegetale, per diverse ragioni, non presenta la stessa assorbibilità da parte dell’intestino rispetto alla fonte animale. Però, queste pietanze, soprattutto se condite con succo di limone, possono comunque contribuire significativamente all’apporto giornaliero di ferro.
L’immaginario comune vede gli agrumi come fonte principale di vitamina C. Pochi, invece, sanno che i broccoletti di rapa hanno un contenuto in questa vitamina pari a più del doppio delle arance! Analogamente tutte le varietà di cavolfiore e broccoli hanno un contenuto in vitamina C paragonabile agli agrumi.
Qualità del prodotto sulle nostre tavole
È facile, a questo punto, comprendere come tali ortaggi, purtroppo lontani dalle mode alimentari dei paesi industrializzati, siano eccellenti fonti di micronutrienti.
Naturalmente, il consumatore che vorrà puntare alla qualità e alla sicurezza di tali prodotti, dovrà porre particolare attenzione non solo all’origine geografica del prodotto ma, anche alle tecniche di coltivazione nonché al momento della raccolta.
Cavoli e broccoli, come gli altri organismi vegetali (ma anche animali) sono potenziali bioaccumulatori, ovvero, se crescono su un suolo o in un’atmosfera in cui sono presenti inquinanti, tendono ad accumularli al loro interno. In tal modo, sostanze tossiche arrivano sulle nostre tavole. La Campania è da decenni teatro di reati ambientali di notevole rilevanza ed è bene sincerarsi sull’origine geografica del prodotto che acquistiamo.
Inoltre, l’ortaggio raggiunge la più alta concentrazione di nutrienti al massimo della sua maturazione. Le catene industriali, dati i tempi necessari per il trasporto, tendono a cogliere tali prodotti in tempi precedenti al momento ideale per il consumo.
Ecco perché il consumatore deve, nel suo interesse, sviluppare una coscienza alimentare e direzionarsi verso prodotti di elevata qualità. Fortunatamente, nelle nostre zone, è possibile rivolgersi al cosiddetto “Kilometro zero” ovvero colture prodotte in zone limitrofe e di origine nota. Solo così si può coniugare la qualità con il contenimento dei costi per il consumatore.